Chirurgia delle vie lacrimali

Chirurgia delle vie lacrimali

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Si definisce epifora un segno clinico oculare che consiste in un patologico flusso di lacrime che fuoriescono dall’occhio lungo le guance.Tale disturbo può essere la semplice conseguenza di una eccessiva produzione di lacrime, come avviene durante il pianto, se invece si è in presenza di una fisiologica produzione di lacrime, la causa è generalmente da ricercare in un’ostruzione a carico delle vie lacrimali di deflusso, ovvero di quel sistema di condotti che fanno defluire la lacrime dall’occhio dentro le cavità nasali.
L’
ostruzione delle vie lacrimali è una patologia frequente e particolarmente fastidiosa che interessa pazienti di ogni età: dal neonato – nelle forme congenite – all’adulto – per cause acquisite di varia natura (infettive, traumatiche, tumorali, dopo intervento di cataratta, idiopatiche). E’ importante saper riconoscere il livello della ostruzione perché diversa sarà la terapia chirurgica e la percentuale di successo post chirurgico. Quando la patologia interessa il dotto naso-lacrimale ( ostruzione post saccale) la terapia di elezione è la Dacriocistorinostomia (DCR) che consiste nel ricreare una anastomosi tra il sacco lacrimale e la mucosa del naso facendo una breccia ossea per consentire alle lacrime di arrivare direttamente nel naso. In genere viene inserito un tubicino di silicone (intubazione bicanalicolare) che aumenta la percentuale di successo e il mantenimento della pervietà della nuova via nei primi 2-3 mesi. Intervento che viene elettivamente eseguito in anestesia generale. 


  • Vie lacrimali

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  • Dacriocistorinostomia

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Il decorso è in genere senza complicanze, se non qualche sanguinamento a livello nasale, in genere non è presente dolore e il paziente già in prima giornata viene dimesso.
Dopo l’intervento il paziente dovrà essere seguito in ambulatorio con scadenze prefissate per l’asportazione della sutura cutanea, l’asportazione dei tubini di silicone e eventuali irrigazioni lacrimali. Qualora invece la stenosi interessi i canalini lacrimali -
ostruzione canalicolare - è necessario l’utilizzo di uno stent ed eseguire una lacorinostomia con inserimento di Tubo di Jones, anche tale intervento richiede la anestesia generale e la ospedalizzazione.
Nel caso in cui sia interessato il solo puntino lacrimale - stenosi del puntino lacrimale- con una normale funzionalità delle vie al lavaggio e sondaggio si opta per la semplice riapertura chirurgica ambulatoriale con o senza inserimento di punctum plug. Il puntino lacrimale viene dilatato e si esegue una tecnica di incisione chiamata three-snip punctoplasty. Non sono necessari punti di sutura. Può essere necessario il posizionamento di uno stent di silicone per circa 8-12 settimane per ridurre il rischio di nuova chiusura del puntino lacrimale


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